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Una laurea per il parroco simbolo del Rione Sanità

sede centrale federico ii

Nell’Aula Magna storica, il Rettore dell’Università di Napoli Federico II, Gaetano Manfredi, ha conferito la Laurea Magistrale honoris causa in Architettura ad Antonio Loffredo, Parroco del Rione Sanità.

Una figura che negli ultimi tempi si è distinta per il suo operato nella città di Napoli e per avere, attraverso la promozione di molteplici iniziative, declinato la Progettualità come capacità di connettere i valori ambientali, architettonici e storici dei siti e degli spazi urbani, con le ricadute sul piano della costruzione di un senso di Comunità sul quale fondare prospettive di riscatto per il Rione Sanità: una propositività interpretata, anche a livello nazionale, come modello di buone pratiche per la valorizzazione del bene comune e che ha alimentato anche una serie di attività di ricerca e sperimentazione operativa in collaborazione con il Dipartimento di Architettura.

I progetti di valorizzazione avviati da Antonio Loffredo nel Rione Sanità si sono trasformati in percorsi generativi di sviluppo e riscatto sociale, trasformando i monumenti in elementi attivi e propulsivi nella quotidianità e nel presente dei propri abitanti, che ne sono divenuti consapevoli custodi, mostrando la capacità dei luoghi, delle architetture e degli spazi urbani, nonché dell’arte, di sostenere e promuovere le relazioni tra le persone, di imprimere qualità al loro quotidiano e di costruire comunità.

Il suo operato esprime una visione innovativa e fertile dell’uso dei beni comuni e dello spazio pubblico, attraverso pratiche sensibili, inclusive e che provengono dal basso, mostrando in tal modo di comprendere il vero senso della progettualità ed il ruolo civile ed etico dell’Architettura, che condensa nella forma fisica degli spazi cultura, memoria, relazioni umane e prospettive di sviluppo.  

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Anche quest’anno Napoli è “Una città per giocare”

Corrado Matacena distribuisce libri

Torna in città per il terzo anno consecutivo il progetto ludico itinerante “Una Città per Giocare” promosso dall’Assessorato alle Politiche Sociali del Comune di Napoli e realizzato dalla cooperativa sociale Progetto Uomo: è un’iniziativa che coinvolge ogni quartiere, animando piazze e strade con momenti di gioco e di svago gratuiti.

Anche in questa edizione, infatti, i quartieri napoletani ospiteranno giornate dedicate al gioco come strumento di crescita: quest’anno in calendario almeno 50 appuntamenti con diversi maxi eventi che coinvolgeranno tutto il territorio cittadino e saranno aperti a tutti.

Il primo di questi è fissato per il 25 maggio, per celebrare la Giornata Mondiale del Gioco: come ormai da tradizione, la Villa Comunale dalle 10 alle 18 diventerà una ludoteca a cielo aperto con laboratori, attività ludiche e ricreative adatte a grandi e piccini. Ci saranno ludobus, circobus, altalene, biblioape, costruzioni, spettacoli, letture, boardgames, giochi e tanto altro: è un evento cui tutta la città è chiamata a partecipare

“Il gioco – spiega l’Assessore alle Politiche Sociali Roberta Gaeta – non è solo un’attività per bambini ma un collante sociale intergenerazionale: attraverso il gioco si costruiscono relazioni durature, che permetteranno di prevenire e contrastare i problemi della crescita: il gioco è un elemento importante di prevenzione, perché quando si parla di disagio o criminalità minorile, spesso è da imputare ad una mancata relazione fra il bambino e l’adulto. Con il gioco si costruisce questa relazione, fin dall’infanzia.”

Non a caso per quest’anno il tema dell’edizione 2019 della Giornata Mondiale del Gioco sarà “il gioco è un diritto”: “Crediamo nel valore del gioco per la crescita dei singoli e delle comunità – conclude Viviana Luongo, responsabile del progetto “Una Città per giocare” – La giornata del 25 maggio sarà articolata in aree tematiche, in cui saranno proposte attività di gioco e momenti di scambio e confronto su buone prassi legare all’utilizzo del gioco in attività formative ed educative. È stata grande, come lo scorso anno, la partecipazione all’evento da parte di realtà che vogliono cimentarsi nel gioco cittadino”.

Tanti i partner che hanno aderito all’iniziativa: la rete ITLA, Ali per Giocare, Ludobus Artingioco, Melagioco, l’Altralena, Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti, Mammamà, Natura Sottosopra, Le nuvole scienza, Passione infinita, Valori comuni, La volpe Sophia, La voce delle farfalle, Agrigiochiamo, i Brikanti, La tana del Goblin, Circobus, Chiave d’Argento, Scacchistica Partenopea, Ole e Ilva, I morks, il Teatro nel Baule e tanti altri! 

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Bambini a Napoli, torna PANkids

spaccanapoli napoli centro storico insegnanti

Un tuffo nel mondo di una delle leggende fondanti dell’Italia meridionale. Per condividere, bambini e adulti insieme, la magia giocosa e metamorfica dell’immaginazione. Con una gioiosa rivisitazione corale della fiaba di Colapesce, il bambino innamorato del mare, delle sue creature e dei suoi abissi, Il Palazzo delle Arti (PAN) riapre le porte a bambine e bambini, adolescenti, scuole, famiglie e insegnanti. E lo fa con una festa aperta ai ragazzi della città, dal titolo «SottoSopra», in programma lunedì 20 maggio dalle ore 16.30 alle 18.30 nella sua sede a Palazzo Roccella, in via dei Mille 60, per inaugurare le attività del PANkids 2019/2020:

PANkids è il luogo dove i bambini e le bambine di Napoli possono sperimentare, esplorare e conoscere mondi e linguaggi diversi attraverso laboratori di arte, architettura, letture animate e teatro offerti alle scuole in orario scolastico e nel pomeriggio e, nei weekend, ai bambini accompagnati dalle famiglie. PANkids è anche la casa dei progetti creativi che prevedono giornate dedicate a Centri educativi e territoriali e cicli di laboratori per le scuole, realizzabili contattando direttamente le singole Associazioni i cui operatori curano le attività in calendario, programmate e comunicate tramite la pagina Facebook PANkids.

Ad accogliere gli ospiti e a giocare con la fiaba di Colapesce, gli operatori delle Associazioni culturali: Archipicchia! Architettura per Bambini; Artétèca at Work; Il Cerchio Quadrato; La Bottega del Liocorno Onlus; Kolibrì.

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A Napoli progetto di integrazione tra bambini disabili e normodotati, tra ludico e didattico

Ad Agnano (Napoli) in via Ruggiero sabato 11 maggio ha aperto i battenti “L’Isola che c’è“, progetto che ha già ottenuto il patrocinio  morale dell’Unicef e del Garante dei diritti dell’Infanzia. L’associazione opererà in una sede suggestiva: la chiesa di Mariadell’Ippodromo di Agnano, voluta da Raffaele Ruggiero e sua moglie Ortensia per dare un luogo di preghiera e comunione alle maestranze che lavoravano a inizio secolo scorso all’interno della struttura. Alla morte dei coniugi, la Chiesa e le attinenze sono state donate alla Diocesi di Pozzuoli che nel 2017 le ha affidate alla neonata associazione onlus (incluse canonica, spazi all’aria aperta e accessi).

Ci è voluto oltre un anno e mezzo di duro lavoro che ha coinvolto tantissimi volontari e esponenti della società civile, guidati dalla dottoressa Linda Di Benedetto (pediatra dell’Ospedale San Paolo di Napoli), e che ha visto anche il supporto solidale di imprese e aziende (tra cui citiamo Deutsche Bank, Medmar, La Violette, Ikea, Poppella) e associazioni attive sul territorio.

Sabato, dopo i lavori di ristrutturazione, “L’Isola che c’è” sarà a disposizione della cittadinanza. Si prefigge di essere da un lato un luogo di incontro, interazione, gioco e crescita comune di bambini disabili e normodotati, perfettamente integrati tra loro; dall’altro intende allungare una mano alle madri dei bambini disabili, affinché possa essere dato loro un concreto supporto nella crescita dei propri figli e nella gestione dei loro tempi.

“Abbiamo pensato – spiegano i rappresentanti dell’Associazione – di creare la prima struttura in Italia senza fini di lucro per l’interazione ludica e didattica tra bambini portatori di handicap e normodotati: un centro dove tutti i pomeriggi bambini normodotati e portatori di handicap possano condividere in maniera integrata attività ludiche e didattiche, che vanno dall’ippoterapia ai laboratori d’integrazione, dalla cura di un orto a percorsi per non vedenti“.

Tra gli obiettivi del progetto:

  • Mettere a disposizione dei bambini diversamente abili opportunità di divertimento, apprendimento e integrazione,
  • Dare l’opportunità a bambini normodotati di apprendere e condividere il tesoro di emozioni e di esperienze dei bambini diversamente abili,
  • Aiutare le mamme dei bambini diversamente abili a dedicare un po’ di tempo stesso, per una maggiore autostima e anche per una maggiore serenità nell’affrontare tutte le incombenze, le preoccupazioni e le ingiustizie che comporta, nel nostro Paese, essere genitori di un bambino diversamente abili,
  • Creare una comunità più aperta, libera e tollerante nei confronti di qualsiasi diversità.

“Tutte le attività didattiche – continuano gli organizzatori – sono ispirate al Metodo Montessori. Nella sede saranno effettuati laboratori di artigianato e manualità, laboratori di teatro, doposcuola, green-care. Abbiamo pensato anche ad aree di scambio e socialità per i genitori, attività a loro rivolte, e c’è anche un ‘armadio’ dove chi vuole può donare qualunque cosa e chi ne ha bisogno può riceverla”.

La città di Napoli e l’area flegrea si arricchiscono quindi di un luogo di integrazione unico nel suo genere, che ha l’obiettivo di combattere solitudine ed esclusione sociale.

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TFA Sostegno, UIL Scuola: “Concorsi, perché affidarli alle università?”

“Non sono più casi isolati le segnalazioni che giungono da Puglia, Calabria, in parte anche dalla Campania, sulle criticità registrate nella gestione delle prime prove per il conseguimento della specializzazione sul sostegno nella scuola primaria e media di primo grado”. Lo afferma UIL Scuola in un comunicato stampa.

“Situazione di grave disagio per 500 aspiranti insegnanti di sostegno della provincia di Bari, costretti a tornare a casa senza aver potuto effettuare la prova. Nel caso specifico, sembra trattarsi solo di carenza di comunicazione: la prova slitterà di qualche giorno ma il problema di approssimazione e cattiva gestione resta”.

“Le segnalazioni dei casi di disservizio crescono: una docente in servizio in provincia di Mantova, solo per fare un esempio, dopo aver affrontato un viaggio di dieci ore si è presentata per sostenere la prova all’Università della Calabria ma, in corso d’opera, la prova è stata annullata perché i moduli con le domande di alcuni candidati erano incompleti. In questo caso le prove sono state annullate dopo 40 minuti dal loro inizio, quando la commissione si è resa conto di non avere altre stampe utilizzabili. Questo al primo grado”.

“Per non parlare della gestione del test pre-selettivo, a Napoli, alla Mostra d’Oltremare: oltre 2.000 candidati ammassati dalle otto di mattina fuori dalla Mostra, alle 9.30 sono riusciti a sistemarsi sui banchi e solo alle 11.00 hanno potuto svolgere la prova”.

“E siamo solo all’inizio – commenta il segretario generale della Uil Scuola, Pino Turi. Va bene i concorsi  ma perché devono essere sempre le università a gestirli? La scuola, comunità educante, ha al proprio interno, non solo le risorse professionali, strumentali e logistiche, ma anche le energie e risorse per rispondere alle domande sempre più pressanti di formazione specifica non accademica”.

“Bisogna mettere fine a questo commercio. Alla fine ci guadagnano solo le università e ci rimettono sempre i precari. Bisogna riportare il tutto all’interno della scuola”.

“Si tratta di un groviglio di burocrazia, incapacità e un sistema surrettizio  di finanziamento che grava sui disoccupati e sulle loro famiglie, visto che prima ancora della tassa di frequenza, peraltro – ribadisce Turi – salata e variabile da Università ad Università – i candidati hanno sborsato mediamente circa 200 euro per sostenere le prove preselettive che si dimostrano inefficaci”.

Secondo la UIL questa è “l’ennesima prova che sul reclutamento e sulla mistica dei concorsi, come unico metodo certo di selezione, sia necessario un ripensamento o almeno il dubbio che il sistema abbia bisogno di qualche modifica sostanziale e funzionale. Anche i fatti della Regione Umbria e i ricorsi che si stanno affacciando,  riferiti al recente concorso per dirigenti scolastici sono un esempio che dovrebbe fare riflettere”.

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Alla Federico II Pentalogy, la mostra che porta la fotografia negli atenei napoletani

Una mostra che racconta la vita universale, l’individualità umana, la volontà, l’intelligenza, l’ispirazione e la genialità.

150 fotografie, scattate da 50 fotografi, che attraverseranno i cinque Musei delle Scienze e della Fisica dell’Università degli Studi di Napoli Federico II.

30 foto in ogni museo daranno vita al progetto Pentalogyideato da Rosario Morisieri, fotografo napoletano da oltre 25 anni che ha messo al centro del suo lavoro l’amore per la cultura partenopea e tutto ciò che la rappresenta.

La mostra sarà presentata il 18 aprile alle 11 al Museo di Mineralogia dell’Ateneo federiciano, in via Mezzocannone, 8.  Introdurranno la mattinata Arturo De Vivo, Prorettore dell’Università degli Studi di Napoli Federico II, e Piergiulio Cappelletti, Direttore del Centro Musei delle Scienze Naturali e Fisiche. Il fotografo Rosario Morisieri e Luca Sorbo, Accademia di Belle Arti di Napoli, racconteranno nel dettaglio il percorso espositivo.

Al Museo di Paleontologia spazio a “Palaìos”, una mostra che parte dal grezzo, con un genere monster. Foto di stile industriale, invece, al Museo di Mineralogia con la mostra “Stones”, scorci, pietre, strutture architettoniche. Al Museo di Fisica, vi sarà l’esposizione “I like to move it”, foto realizzate in movimento che descrivono l’azione. Antropologiasarà cornice della mostra “Ecce Homo”, con uno stile street, contesti naturali che vedono l’essere umano protagonista e il suo adattarsi al contesto esterno. Infine, il Museo di Zoologia, dove vi sarà “Zoolandi”, foto che descrivono il meraviglioso rapporto che può instaurarsi tra l’animale e l’essere umano.


Il titolo Pentalogy parte proprio dal numero cinque, quello dei musei federiciani, cinque come gli elementi e i sensi.

L’idea è quella di dare spazio a un modo nuovo di fare fotografia con cinque mostre, che sarannoinaugurate il 2 maggio 2019 che si fondono con le esposizioni degli altrettanti musei della Federico II. Portare il cittadino a conoscere ed apprezzare la realtà che lo circonda, partendo dalla città e dalle sue bellezze. L’esposizione proseguirà fino all’8 giugno 2019.

L’iniziativa gode del Patrocinio Morale del Comune di Napoli e dell’Università degli Studi di Napoli Federico II.

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Refezione scolastica in ritardo a Napoli, l’Assessore spiega e rassicura

L'assessore alla Scuola del Comune di Napoli Annamaria Palmieri

“La commissione di gara per la refezione scolastica che lavora dal mese di settembre ha aggiudicato nove lotti su dieci. Resta da aggiudicare solo il primo lotto corrispondente alle scuole  ricadenti nella  prima municipalità per il quale il responsabile di procedimento della Municipalità non ha  ancora concluso  l’istruttoria per la verifica delle offerte”. Lo afferma l’assessore alla Scuola del Comune di Napoli Annamaria Palmieri, in merito a possibili ritardi sul servizio di refezione scolastica nei prossimi giorni nel capoluogo partenopeo.

“Sono molto dispiaciuta – spiega la Palmieri – di quanto  appreso, ma mi hanno  assicurato che il ritardo, dovuto solo ad un intoppo di natura burocratica, non andrà oltre i dieci giorni  lavorativi e dunque la refezione che partirà il prossimo sette gennaio per oltre 20.000 utenti  tarderà ad arrivare nelle scuole della prima municipalità solo di  qualche giorno”.

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Napoli, approvata in Giunta la delibera per i lavori di manutenzione straordinaria delle scuole

L'assessore alla Scuola del Comune di Napoli Annamaria Palmieri

È stata approvata oggi in Giunta la delibera proposta dall’Assessore Palmieri e dal PRM Edifici scolastici riguardante i “lavori di manutenzione straordinaria – finalizzati al miglioramento delle prestazioni degli elementi non strutturali di alcune edifici scolastici delle 10 Municipalità” per un importo di lavori di euro 311.484, 39 comprensivi di oneri di sicurezza pari a euro 11.484,39 non soggetti a ribasso più somme a disposizione dell’Amministrazione per un totale complessivo di euro 355.217,01.

Il Servizio PRM Edifici Scolastici di concerto con i Servizi Tecnici delle 10 municipalità ha potuto accertare che alcuni edifici scolastici sul territorio comunale, di competenza delle Municipalità, presentano criticità non risolte con precedenti appalti, per carenza di risorse economiche e necessitano, dunque, di interventi di manutenzione straordinaria e di messa in sicurezza.

Sono pervenute, infatti, all’ Assessorato alla Scuola e al Servizio PRM Edifici Scolastici numerose richieste di interventi manutentivi urgenti formulate nel tempo alle sedi municipali e al Servizio centrale da parte dei Dirigenti scolastici, rimaste inevase per carenza di appalti dedicati.

Si è proceduto ad una ricognizione generale degli interventi necessari che prevedessero ripristino dei servizi igienici delle sedi scolastiche unitamente ad opere parziali o totale di impermealizzazione delle coperture e di spicconatura parziale per la messa in sicurezza dei solai di quei plessi scolastici segnalati dalle dieci Municipalità. Gli interventi riguarderanno circa 36 edifici scolastici.

“Una risposta importante della Giunta sempre attenta alle numerose istanze che provengono dalle scuole cittadine”, ha commentato l’assessore alla Scuola Anna Maria Palmieri.

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Convitto di Napoli, la protesta degli studenti e le risposte dei docenti

Piazza Dante Napoli Notte convitto nazionale

Napoli, piazza Dante, nel cuore della città. Qui sorge lo storico Convitto Nazionale della città partenopea. La storia del Convitto inizia nel 1768 quando Ferdinando IV di Borbone, dopo aver espulso i Gesuiti dal Regno, fondò la Casa del Salvatore nel loro originario complesso. Oggi lo storico edificio ospita una scuola primaria, una secondaria di primo grado e cinque di secondo grado (un Liceo classico europeo, un Liceo scientifico tradizionale e un Liceo scientifico sportivo). Ed è proprio dagli studenti che monta la protesta, come testimonia questo servizio realizzato da Fanpage.it.

Le proteste degli allievi

Mensa scadente, orari eccessivamente lunghi, stato dei locali scolastici. Questo ha portato almeno 200 allievi del Convitto in piazza. Sebbene la dirigente scolastica abbia replicato punto su punto alle istanze portate avanti dagli allievi, questi sembrano non fare passi indietro: “Non vogliamo essere considerati solo in base ai documenti”.

La replica dei sindacati

Le RSU del Convitto Nazionale di Napoli non ci stanno, e attraverso una nota stampa a firma di Balestrieri Vittorio (Fgu Gilda Unams), De Luca Antonio, Esposito Nunzia, Nappo Raffaele (Uil Scuola RUA), Spina Elisabetta (Cisl Scuola) Tramontano Gilda (Anief) e i delegati territoriali FLC CGIL, UIL SCUOLA RUA, CISL SCUOLA, FGU GILDA UNAMS dichiarano: “Il servizio erogato dal Convitto Nazionale a convittori e semiconvittori è di eccellenza compreso il servizio mensa, è di qualità e risponde ai requisiti di legge per quanto riguarda igiene e salubrità”.

“Alcune notizie – continuano – diffuse a mezzo stampa e social network miranti a screditare tali servizi di eccellenza, sono false e tendenziose. Ciò non significa naturalmente che i servizi erogati non possano essere ulteriormente migliorati con il concorso di tutte le componenti scolastiche: docenti, educatori, ATA; nonché famiglie e studenti”.

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Nuovo furto in una scuola a Napoli, l’ira dell’assessore Palmieri

L'assessore alla Scuola del Comune di Napoli Annamaria Palmieri

“Siamo stanchi, la vera emergenza di insicurezza delle scuole è questa” : questo il commento a caldo dell’assessore Palmieri all’ennesimo furto, all’ennesima intrusione in una scuola delle periferie, all’ennesimo danno inferto a bambini e bambine per i quali la scuola è tutto.

Nella notte tra sabato e domenica ignoti sono entrati, dopo aver divelto una finestra, nel plesso Petrone dell’ IC 88imo De Filippo a Ponticelli, in via Manlio Rossi Doria: hanno portato via computer, stampanti, fotocopiatrici , hanno scassinato la cassaforte blindata .

Dopo poche ore, un nuovo raid: il 30° C.D. “Parini” di Napoli, in via Fosso del lupo a Secondigliano, ha subìto lo stesso atroce trattamento da noi già segnalato al plesso Petrone dell’ I.C. “88° De Filippo”.

Praticando un buco nel muro esterno, al di sotto di una finestra protetta da inferriate, i ladri sono penetrati all’interno di un locale fornito di porta blindata e allarme, hanno scassinato la cassaforte in cui erano conservati i PC portatili della scuola nonchè i dati sensibili di molti alunni, rubando le attrezzature indispensabili alla quotidianità del lavoro dei docenti.

“Continua il vile attacco alla scuola che include, ai suoi strumenti e alle sue attrezzature, con gravi conseguenze economiche per chi deve riparare i danni, come il Comune, ma soprattutto per le bambine e i bambini di questa città”, commenta l’Assessore Annamaria Palmieri.

“La reazione della comunità scolastica non deve farsi attendere: bisogna fare cordone intorno alle scuole pubbliche, capire che la merce che è in gioco non è materiale, si chiama “futuro” dei nostri ragazzi, speranza, soprattutto se si guarda al grande impegno che quella scuola , il suo dirigente Ciro Scognamiglio e i docenti infondono, nonstante le mille difficoltà che incontrano per strada ogni giorno. Ora spero che le forze dell’ordine, in cui riponiamo fiducia, con l’aiuto della comunità individuino i malviventi, anche perché non è possibile che nessuno veda o sappia nulla. Gridiamo insieme la nostra indignazione, è questa la vera emergenza”.