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Il Miur detta le linee guida per il ritorno a scuola a settembre (in presenza)

Tornare a scuola in presenza, ma anche e soprattutto in piena sicurezza. È questo l’obiettivo del Governo e del Ministero dell’Istruzione, che ha ricevuto ieri dal Comitato tecnico-scientifico istituito per l’emergenza coronavirus il documento con le misure per il rientro a settembre. Lo rende noto lo stesso Miur con una nota sul sito web.

Ma quali sono queste misure? Andiamo a vederle insieme.

Distanziamento fisico.

“Il distanziamento fisico, le misure di igiene e prevenzione sono i cardini del documento. Previsto il distanziamento interpersonale di almeno un metro, considerando anche lo spazio di movimento. Questa distanza andrà garantita nelle aule, con una conseguente riorganizzazione della disposizione interna, ad esempio, dei banchi, ma anche nei laboratori, in aula magna, nei teatri scolastici. Si passa a due metri per le attività svolte in palestra”.

Pasti.

“Il consumo del pasto a scuola va assolutamente preservato, spiega il documento, ma sempre garantendo il distanziamento attraverso la gestione degli spazi, dei tempi (turni) di fruizione e, in forma residuale, anche attraverso l’eventuale fornitura del pasto in “lunch box” per il consumo in classe”.

Spazi esterni

“Andranno limitati gli assembramenti nelle aree comuni. Saranno valorizzati gli spazi esterni per lo svolgimento della ricreazione, delle attività motorie o per programmate attività didattiche”.

Genitori e orari di ingresso uscita

“La presenza dei genitori nei locali della scuola dovrà essere ridotta al minimo. Sempre per evitare il rischio assembramento, saranno privilegiati tutti i possibili accorgimenti organizzativi per differenziare l’ingresso e l’uscita delle studentesse e degli studenti, attraverso lo scaglionamento orario o rendendo disponibili tutte le vie di accesso dell’edificio scolastico”.

Misurazione della temperatura

“All’ingresso della scuola non sarà necessaria la rilevazione della temperatura corporea. Ma chiunque avrà una sintomatologia respiratoria o temperatura superiore a 37,5° dovrà restare a casa. Sarà importante rispettare, da parte di tutti, questa regola, per ridurre le possibilità di contagio”.

Riorganizzazione degli spazi interni

“Ciascuna realtà scolastica procederà ad una mappatura e riorganizzazione dei propri spazi in rapporto al numero di alunni e alla consistenza del personale con l’obiettivo di garantire quanto più possibile la didattica in presenza, anche avvalendosi di spazi in più grazie a collaborazioni con i territori e gli Enti locali”.

Sanificazioni e mascherine

“Prima della riapertura della scuola sarà prevista una pulizia approfondita di tutti gli spazi. Le pulizie, poi, dovranno essere effettuate quotidianamente. Saranno resi disponibili dispenser con prodotti igienizzanti in più punti della scuola. Sarà necessario indossare la mascherina. Gli alunni sopra i 6 anni dovranno portarla per tutto il periodo di permanenza nei locali scolastici, fatte salve le dovute eccezioni, ad esempio quando si fa attività fisica, durante il pasto o le interrogazioni, come già accadrà per gli Esami di Stato del II ciclo”. 

Altre note

“Gli alunni della scuola dell’infanzia non dovranno indossare la mascherina, come previsto per i minori di 6 anni di età. Non sono necessari ulteriori dispositivi di protezione. Potranno essere organizzate apposite esercitazioni per tutto il personale della scuola, per prendere dimestichezza con le misure previste”.

sede Miur Trastevere Roma
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Immissione in ruolo, il sindacato critica la “call veloce”

ccnl comparto scuola soldi

“L’unica vera novità” delle immissioni in ruolo del 2020, oltre alla trasformazione delle graduatorie d’istituto in provinciali, sarà la “call veloce” da attuare in altra provincia o regione rispetto a quelle dove sono collocati ora i precari: è la conclusione che emerge dall’accordo raggiunto ieri notte all’interno della maggioranza sul concorso straordinario che fa slittare le assunzioni a tempo indeterminato di oltre un anno e costringe i supplenti, anche di lunga data, a sottoporsi ad un’altra prova selettiva. “La decisione pilatesca, che oltre a sferrare l’ennesimo colpo basso alla didattica costerà non poco all’erario, non farà altro che amplificare la supplentite, che tra agosto e settembre raggiungerà una consistenza senza precedenti”, affermano da Anief.

IL CONFRONTO COL SINDACATO

Proprio sul Decreto della Ministra dell’istruzione, che prevede termini e le modalità di presentazione delle istanze per la call veloce per le assunzioni in ruolo, ai sensi dell’art.1 comma 17 e seguenti del D.L. n. 126/2019 poi tramutato nella Legge n. 159/2019, il sindacato Anief ha avuto un confronto in videoconferenza con i dirigenti ministeriali. Al confronto sul decreto ministeriale sulla procedura assunzionale tramite call veloce, per l’amministrazione era presente la dottoressa Valentina Alonzo, dirigente dell’ufficio reclutamento del personale docente ed educativo del MI, mentre la delegazione Anief era composta dai segretari generali Stefano Cavallini e Giuseppe Faraci.

COME SI SVOLGERÀ LA ‘CALL VELOCE’

È stato spiegato che la bozza del decreto disciplina la procedura di chiamata per l’assunzione a tempo indeterminato di personale docente ed educativo sui posti che rimangono vacanti e disponibili in ciascun anno scolastico, dopo le operazioni di assunzione a tempo indeterminato disposte secondo le procedure che conosciamo, con chiamata dalle GaE e dalle graduatorie di merito dei vari concorsi svolti. Tutti i docenti collocati in queste graduatorie, che si trovino al termine delle assunzioni tradizionali a non essere stati individuati per un contratto a tempo indeterminato, potranno quindi presentare domanda per essere assunti in un’altra regione. La procedura avrà valenza annuale: infatti, ogni anno si procederà alla scelta della regione e delle rispettive province presentando l’istanza e ogni dodici mesi si verrà inseriti in una nuova graduatoria.

I DUBBI DELL’ANIEF

Il primo dubbio sollevato dalla delegazione sindacale ha riguardato le tempistiche della pubblicazione delle disponibilità residue, visto che in nessun punto della bozza vengono esplicitati i tempi. La dott.ssa Alonzo ha assicurato che tutti i vari uffici scolastici regionali pubblicheranno le disponibilità in contemporanea, in modo da poter permettere ai docenti, nei tempi ristrettissimi indicati dal decreto, la scelta consapevole della regione e delle province.

“Abbiamo richiesto per coloro che sono stati immessi in ruolo da GaE con clausola rescissoria, qualora siano collocati anche in graduatoria di merito, di poter partecipare alla ‘call veloce’: in tal modo, nel caso si avesse un rigetto da parte del tribunale competente, i docenti non perderebbero la possibilità che la call veloce offre loro”, dice ancora Pacifico.

Sempre dal D.L. n. 126/2019, convertito nella Legge n. 159/2019, si evince che coloro che ottengono la chiamata da queste nuove graduatorie non potranno richiedere assegnazione provvisoria, utilizzazione e neanche fare domanda di mobilità per i successivi 5 anni. “Una richiesta forte da parte dell’Anief – ha detto Giuseppe Faraci, segretario generale Anief – è stata quella di integrare l’art. 6 della bozza del decreto con un comma nuovo, in cui si prevede la non applicazione dell’art.1, comma 17-octies, e di conseguenza il vincolo quinquennale. Vista la situazione epidemiologica – conclude Faraci – sarebbe opportuno permettere ai docenti di avvicinarsi alle famiglie di origine, piuttosto che costringerli a frequenti e pericolosi viaggi per l’Italia”.

DENTRO ANCHE CHI NON È INSERITO A PIENO TITOLO

L’amministrazione ha spiegato che nei casi in cui risultino avviate le procedure concorsuali, ma non concluse, gli uffici accantoneranno e renderanno indisponibili i posti messi a concorso per l’anno di riferimento ai sensi dell’articolo 1, comma 17 septies del D.L. 126/2019. Questo, comporterà una riduzione sensibile dei posti residui poiché le procedure dei bandi di concorso 2020 sono da considerarsi iniziate. Il sindacato ha comunque avuto rassicurazioni per docenti collocati nelle GaE e nelle graduatori di merito non a pieno titolo: il D.L. 126/19 e la conseguente Legge 159/2019 non impongono infatti preclusione alcuna in tale direzione. E neanche la bozza riporta indicazioni in tal senso. La conclusione è che per questa procedura, anche chi non è a pieno titolo nelle varie graduatorie potrà essere incluso nelle liste della call veloce.

Solo in questo modo si riuscirebbe a dare stabilità a persone che per anni hanno portato avanti la didattica nelle scuole, avendo contratti a tempo determinato anche se in graduatoria con riserva. E allo stesso tempo si riuscirebbe a stabilizzare quei docenti di ruolo che da anni vivono con una spada di Damocle sulla testa. Aspettando una sentenza che potrebbe, in caso negativo e dopo anni di ruolo, trasformare un contratto da tempo indeterminato a tempo determinato.

“Permettere ai docenti di ruolo da GaE ma con contratto con vincolo rescissorio di concorrere per la ‘call veloce’ e consentire ai docenti delle varie graduatorie non a pieno titolo di entrare in questa nuova graduatoria – osserva Stefano Cavallin, segretario Generale Anief –, potrebbe risolvere il problema della clausola rescissoria nei contratti. La graduatoria della call veloce è una nuova graduatoria. Nuova graduatoria in cui tutti i componenti sono a pieno titolo. Pertanto i contratti a tempo indeterminato non devono prevedere nessuna clausola rescissoria. Speriamo che il ministero – conclude Cavallini – recepisca queste osservazioni e condivida con l’Anief la volontà di risolvere il problema dei docenti non a pieno titolo”.

COME FUNZIONA LA ‘CALL VELOCE’

Ad entrare in ruolo saranno solo poche migliaia di precari, la metà dei quali individuati dalle GaE e l’altra metà dei concorsi 2016 e 2018. Per coprire i tanti posti residui, entreranno in scena le chiamate veloci. “Dopo le ordinarie procedure di immissioni in ruolo – scrive Orizzonte Scuola – il Ministero proporrà, sulla base della legge 159/2019 una call veloce per assunzione anche in altra provincia o regione. Le operazioni dovrebbero concludersi – secondo quanto indicato nella legge – entro il 15 settembre, ma data la peculiarità dell’anno scolastico 2020/21 potrebbero verificarsi degli slittamenti”.

La quota del 50% dei concorsi va però chiarita, continua la rivista. “Essa spetta in primis al concorso 2016. Al netto dei posti coperti con le graduatorie dei concorsi ordinari banditi nel 2016, per l’anno scolastico 2020/21 al concorso 2018 secondaria (DDG 1° febbraio 2018) spetta l’80% dei posti rimanenti. Terminata questa fase, per la secondaria, si sarebbe dovuti passare alle assunzioni da concorso straordinario 2020. Ma – secondo l’accordo stipulato nella notte del 24 maggio tra i partiti della maggioranza – le prove del concorso straordinario si svolgeranno in autunno, per cui anche per settembre 2020 non potranno esserci assunzioni da nuove graduatorie”.

L’ALLARGAMENTO A TUTTE LE GRADUATORIE

Secondo Marcello Pacifico, presidente Anief, “visto che viene dato per scontato che la conversione del decreto Scuola porterà al rinnovo delle graduatorie d’istituto, con contestuale trasformazione delle stesse in liste provinciali, allora tanto valeva dare l’opportunità di aprire la ‘call veloce’ a queste nuove graduatorie. Sarebbe stata una vera operazione di giustizia, oltre che di riconoscenza, verso i tanti docenti precari che vengono reputati indispensabili per “tappare” i buchi, ma poi vengono condannati all’incertezza ancora una volta fino a chissà quando”.

A questo proposito, Anief ha chiesto in più occasioni, anche nel decreto legge n. 22 sulla Scuola, di utilizzare le graduatorie d’istituto per la call veloce: a questo scopo, ha presentato un emendamento in questo senso e sul quale la VII commissione Cultura del Senato oggi esprimerà l’ultima parola, prima dell’approdo, domani, nell’Aula di Palazzo Madama.

(fonte: Ufficio Stampa Anief)

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Università, corsi a numero chiuso: ecco le nuove date per le prove d’ammissione

Il Miur ha stilato un nuovo calendario per i corsi di laurea a numero chiuso, tenendo in considerazione le recenti misure in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19 e della necessità, per gli Atenei, di predisporre misure organizzative per consentire lo svolgimento delle prove di ammissione ai corsi di laurea ad accesso programmato.

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Il nuovo calendario, pubblicato nelle scorse ore sul portale web istituzionale, sostituisce integralmente il precedente calendario pubblicato con avviso dell’11 marzo 2020.

Ecco le nuove date:

Corsi di laurea magistrale a ciclo unico in Medicina Veterinariamartedì 1 settembre 2020
Corsi di laurea magistrale a ciclo unico in Medicina e Chirurgia e in Odontoiatria e Protesi Dentaria erogati in lingua italianagiovedì 3 settembre 2020
Corsi di laurea e di laurea magistrale a ciclo unico direttamente finalizzati alla formazione di Architettoentro venerdì 25 settembre 2020
(la data è definita da ciascun Ateneo nel proprio bando)
Corsi di laurea delle professioni sanitarie (triennali)martedì 8 settembre 2020
Corsi di laurea magistrale a ciclo unico in Medicina e
Chirurgia e in Odontoiatria e Protesi Dentaria
erogati in lingua inglese
giovedì 10 settembre 2020
Corsi di laurea magistrale a ciclo unico in scienze
della formazione primaria
mercoledì 16 settembre 2020
Corsi di laurea magistrale delle professioni sanitarievenerdì 30 ottobre 2020
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Maturità 2020 e Esami di Stato, arrivano le ordinanze: ecco come sarà

sede Miur Trastevere Roma

La Ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina ha firmato nelle scorse ore le tre ordinanze sugli Esami di Stato e sulla valutazione finale delle studentesse e degli studenti, che sono visionabili sul sito del Ministero dell’Istruzione.

“Le tre Ordinanze – rende noto il Miur in una nota – tengono conto di quanto previsto dal decreto scuola, approvato in Consiglio dei Ministri ad aprile, e dell’emergenza coronavirus. Sono state firmate dopo essere state presentate ufficialmente alle Organizzazioni sindacali e sottoposte al parere del Consiglio superiore della Pubblica Istruzione, organo consultivo del Ministero, come previsto dalla normativa vigente”.

sede Miur Trastevere Roma
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La Ministra ha presentato i contenuti dei provvedimenti nelle scorse ore in conferenza stampa. “Con le Ordinanze – sottolinea la Ministra Azzolina – forniamo alle scuole indicazioni precise e condivise per affrontare la chiusura di un anno scolastico certamente straordinario. Non dobbiamo mai dimenticare che questa emergenza non era prevedibile e che la nostra scuola ha saputo reagire ad una pandemia che ha completamente rivoluzionato le abitudini di milioni di cittadini e studenti nel mondo. Nel corso delle settimane abbiamo seguito l’evolversi dello scenario epidemiologico, costruendo il quadro delle norme che accompagneranno le scuole in chiusura d’anno e nell’avvio del prossimo. Abbiamo scelto una linea precisa: affidarci alle indicazioni della scienza. Questo ha richiesto scelte dolorose come la chiusura delle scuole, ma abbiamo così contribuito alla tutela della salute di tutti”.

Seguono i testi delle ordinanze.

Le Ordinanze

Valutazione finale e recupero degli apprendimenti
L’Ordinanza sulla valutazione punta a valorizzare al meglio il percorso delle studentesse e degli studenti, tenendo conto della particolarità di questo anno scolastico e guardando anche al prossimo, con apposite misure di recupero degli apprendimenti. Molta attenzione viene posta agli alunni con bisogni educativi speciali, in particolare a quelli con disabilità.

La valutazione avverrà sulla base di quanto effettivamente svolto nel corso dell’anno, in presenza e a distanza. Gli alunni potranno essere ammessi alla classe successiva anche con voti inferiori a 6 decimi, in una o più discipline. Ma per chi è ammesso con insufficienze o, comunque, con livelli di apprendimento non pienamente raggiunti sarà predisposto dai docenti un piano individualizzato per recuperare quanto non è stato appreso. L’integrazione degli apprendimenti partirà da settembre e potrà proseguire, se necessario, durante tuttol’anno scolastico 2020/2021.

La possibilità di non ammettere all’anno successivo è prevista solo in casi molto specifici, individuati dall’Ordinanza. 

Esami del primo ciclo
L’esame di Stato delle studentesse e degli studenti coincide, quest’anno, con la valutazione finale da parte del Consiglio di Classe e terrà conto anche di un elaborato prodotto dall’alunno, su un argomento concordato con gli insegnanti.

L’elaborato è uno strumento per valorizzare il percorso degli studenti: sarà consegnato e poi discusso, per via telematica, prima dello scrutinio finale. Per lo svolgimento di tutte le operazioni (consegna, discussione, scrutini) ci sarà tempo fino al 30 giugno. La valutazione finale terrà conto di tutto il percorso fatto dallo studente. Sarà possibile conseguire la lode.

Esami del secondo ciclo
Gli Esami del secondo ciclo avranno inizio il 17 giugno alle ore 8.30. Previsto, per quest’anno, il solo colloquio orale. I crediti e il voto finale si baseranno sul percorso realmente fatto dagli studenti.

Per dare il giusto peso al percorso scolastico, il credito del triennio finale è stato rivisto: potrà valere fino a 60 punti, anziché 40, come prima dell’emergenza. Al colloquio orale si potranno conseguire fino a 40 punti. Il voto massimo finale possibile resta, infatti, 100/100. Si potrà ottenere la lode.

La prova orale si svolgerà in presenza (a meno che le condizioni epidemiologiche non lo consentano e con specifiche deroghe per casi particolari) davanti a una commissione composta da sei membri interni e un Presidente esterno.
Ciascun candidato discuterà, in apertura di colloquio, un elaborato sulle discipline di indirizzo, trattando un argomento concordato che sarà assegnato dai docenti di quelle discipline a ogni studente entro il 1° giugno. Seguirà la discussione di un breve testo studiato durante l’ultimo anno nell’ambito dell’insegnamento di lingua e letteratura italiana. Saranno poi analizzati materiali, coerenti con il percorso fatto, assegnati dalla commissione. In chiusura, saranno esposte le esperienze svolte nell’ambito dei Percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento e accertate le conoscenze relative a “Cittadinanza e Costituzione” secondo quanto effettivamente svolto dalla classe.

Le misure di sicurezza per gli Esami
Oggi è stato anche presentato il documento con le misure organizzative, di prevenzione e protezione per lo svolgimento in sicurezza degli Esami di Stato predisposto dal Comitato tecnico-scientifico. Documento che sarà poi inviato alle scuole dopo la firma di un apposito Protocollo condiviso con le Organizzazioni sindacali.

Sarà assicurata la pulizia quotidiana di tutti gli spazi che dovranno essere utilizzati. Le aule dove si tengono le prove saranno pulite anche alla fine di ogni sessione d’esame (mattina/pomeriggio). Ci saranno percorsi predefiniti di entrata e uscita. I locali dovranno essere ben areati. Previsto il distanziamento di 2 metri fra candidati e commissari e fra gli stessi commissari. Sarà necessario indossare la mascherina. Gli studenti potranno abbassarla nel corso del colloquio, ma restando a distanza di sicurezza, 2 metri. Non sono necessari i guanti: negli istituti ci saranno prodotti igienizzanti. Ogni candidato potrà portare con sé al massimo un accompagnatore, che dovrà anche lui rispettare le misure di distanziamento e indossare la mascherina.

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Esami di Stato, arriva il tavolo permanente Miur – sindacati

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Il ministero dell’Istruzione propone ai sindacati l’avvio di un tavolo permanente per promuovere, sostenere e monitorare l’attuazione delle misure di sicurezza previste dal Protocollo sanitario per lo svolgimento degli Esami di Stato appena pubblicato.

Il giovane sindacato Anief saluta con favore la proposta del ministero dell’istruzione di stipulare un’intesa con i sindacati sul tema della sicurezza per lo svolgimento della maturità del 2020. L’intesa fa seguito alla stipula di una convenzione con la Croce Rossa, che fornirà supporto alle Scuole, e al documento sanitario redatto dal Comitato Tecnico Scientifico (CTS) contenente le linee guida da seguire durante lo svolgimento degli esami in presenza.

Il tavolo, costituito da rappresentanti ministeriali e delle organizzazioni sindacali, avrà il compito di verificare l’attuazione del Protocollo sanitario e di affrontare, con cadenza periodica, le questioni di maggiore interesse e le criticità che dovessero emergere. Il supporto del Comitato Tecnico Scientifico consentirà di valutare e adottare, in base all’andamento dei contagi, eventuali ulteriori misure che garantiscano la piena sicurezza di studenti e personale scolastico. Il tavolo, però, guarda anche oltre l’orizzonte degli esami di Stato: sarà, infatti, pure la sede di confronto tra ministero e sindacati per affrontare tutte le problematiche relative alla ripartenza, in sicurezza, del prossimo anno scolastico.

Oltre a quello centrale da attivare presso il ministero dell’istruzione, saranno attivati anche tavoli di lavoro permanenti presso tutti gli Uffici scolastici regionali, di cui faranno parte rappresentanti operanti sul territorio dei sindacati, degli enti locali, dei Servizi di igiene epidemiologica e della Croce Rossa. Questi tavoli regionali avranno il compito di garantire il contatto tra il tavolo permanente ministeriale e le realtà territoriali.

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È stata prevista anche l’attivazione di un servizio help desk, anche questo in collaborazione con la Croce Rossa Italiana, cui le istituzioni scolastiche potranno rivolgersi per porre quesiti, effettuare segnalazioni e per chiedere assistenza e supporto anche a carattere amministrativo.

A livello di istituzione scolastica, infine, si attiveranno le relazioni sindacali per redigere un protocollo d’intesa sulle seguenti materie: fornitura dispositivi di sicurezza, igienizzazione e utilizzazione degli spazi, formazione del personale, intensificazione ed eventuale lavoro straordinario.

“Quella del tavolo permanente ministeriale – commenta Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – è una proposta che va nella giusta direzione. Una gestione condivisa del monitoraggio e dei processi decisionali in tema di sicurezza e diritto alla salute, in un momento come questo, per noi è fondamentale. Come sindacato rappresentativo, noi siamo pronti a dare il nostro contributo. Serve, però, uno sforzo ulteriore in tema di risorse economiche e umane, specie in vista della riapertura di settembre”.

Anief, infatti, ricorda che il prossimo anno qualsiasi modalità di ripartenza non solo dovrà basarsi su una forte riduzione del numero di alunni per classi (massimo 15 per aula), ma dovrà essere accompagnata dal conseguente adeguamento degli organici del personale, senza il quale la misura rimarrebbe monca. Già nell’immediato, inoltre, servono risorse aggiuntive per premiare il lavoro extra che, in occasione della maturità il personale ATA sarà chiamato a svolgere per garantire la sanificazione costante degli ambienti e degli arredi scolastici.

“Siamo pronti a fare la nostra parte al tavolo – conclude Pacifico – per garantire la sicurezza agli esami di Stato, sempre che l’evoluzione della pandemia consenta di svolgerli in presenza, e per una ripresa a settembre che, se ci saranno le condizioni sanitarie, consenta di fare vera scuola e vera didattica. Ma per realizzare questo servono certamente idee, ma anche risorse in grado di garantire un numero adeguato di docenti e Ata nonché scuole attrezzate di tutto quello che serve per una gestione sicura della giornata scolastica. Il Decreto Rilancio dovrà essere l’occasione per reperire e stanziare queste risorse”.

(fonte: Ufficio Stampa Anief)

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La scuola si paga online: disponibile “Pago in Rete”

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Il Ministero dell’Istruzione mette a disposizione delle scuole il sistema centralizzato “Pago In Rete”, collegato alla piattaforma PagoPA che, dal prossimo 30 giugno, sarà utilizzata per l’erogazione di tutti i pagamenti verso le Pubbliche Amministrazioni.

Tutti gli adempimenti sono già stati svolti dal Ministero e non è prevista nessuna attività formale a carico delle istituzioni scolastiche per l’adesione alla piattaforma. Tramite “Pago in rete” sarà possibile gestire per via telematica oneri e tasse a favore delle scuole o del Ministero.

“Pago In Rete” è già integrato con le principali soluzioni software di fornitori privati in uso presso le scuole e interagisce direttamente con PagoPA, come spiegato dalla nota n. 1125 dell’8 maggio 2020

Per gli istituti la piattaforma vuole essere un mezzo per gestire i versamenti e monitorarne con efficacia il flusso, con risparmio di tempo e risorse. Il servizio consente di notificare i pagamenti per i servizi scolastici erogati e garantire un quadro aggiornato in tempo reale della situazione dei pagamenti stessi.

Tramite “Pago in Rete” le famiglie potranno effettuare tutti i versamenti per le tasse scolastiche, i viaggi di istruzione, le visite guidate, e ancora per la quota assicurativa annuale, le mense, le attività extracurriculari e i contributi volontari. Tutto a portata di pc, tablet o smartphone, in qualsiasi momento della giornata. Dopo la prima registrazione si potrà utilizzare il servizio anche con Spid.

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Con un unico strumento sarà possibile emettere il titolo di pagamento e notificarlo alle famiglie, che attraverso la piattaforma procederanno al versamento da smartphone o altro dispositivo. La transazione effettuata entrerà immediatamente nelle scritture contabili della scuola, senza la necessità di tempi aggiuntivi.

La piattaforma permetterà anche a tutti i cittadini di effettuare versamenti destinati al MI, ad esempio tasse per partecipare ai concorsi del Ministero dell’Istruzione e il bollo per il riconoscimento dei titoli di studio esteri.

Sono previsti già dal mese di maggio webinar per illustrare la piattaforma e fornire le prime istruzioni per configurare e gestire le procedure telematiche. Inoltre è attivo il numero verde di assistenza 800 903 080 (lunedì-venerdì ore 8:00-18:30, sabato ore 8:00-13:00) ed è possibile inviare richieste via web attraverso il link https://sidi.pubblica.istruzione.it/sidi-web/assistenza. A breve sarà anche disponibile una piattaforma di collaborazione su cui poter condividere contenuti, commenti, suggerimenti e informazioni accessibili a tutti.

L’intervento rientra nelle attività di coordinamento strategico dello sviluppo del sistema informativo affidate, nell’ambito del Codice dell’Amministrazione Digitale, al Responsabile della Transizione al Digitale del Ministero dell’Istruzione (RTD) con l’obiettivo di promuovere la trasformazione digitale dell’Amministrazione.

Lo rende noto il Miur in una nota stampa.

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Azzolina conferma 32 mila assunzioni a settembre, il dibattito

lucia azzolina foto facebook

Sui concorsi, per portare in ruolo 80 mila nuovi docenti su meno della metà dei posti vacanti, siamo alla stretta finale, ma le posizioni dei partiti di maggioranza sulle modalità di svolgimento continuano ad essere ben diverse. È quanto emerso oggi, a seguito delle ultime dichiarazioni sul tema dell’immediato reclutamento. All’ora di pranzo, in Audizione alla Camera la ministra Lucia Azzolina ha rivendicato la pubblicazione dei tre bandi di concorso pubblicati in Gazzetta Ufficiale il 28 aprile scorso definendola “un grande risultato, che tutto il Governo può rivendicare con orgoglio. È mio impegno assumere i precari a settembre e ho sempre lavorato in questa direzione”. Disco verde dalla titolare del MI anche per la trasformazione delle graduatorie d’istituto in provinciali “digitalizzando tutto”. Il Pd però sostiene che non vi sono le condizioni per svolgere i concorsi a breve e rilancia le selezioni per titoli. 

Scuola concorsi documenti scrittura uomo

Il ministero sta lavorando per permettere in sicurezza lo svolgimento delle prove del concorso straordinario della scuola secondaria di primo e secondo grado, ha annunciato la ministra dell’Istruzione. In particolare, nel Decreto Rilancio sarà prevista la possibilità di svolgere le prove in sedi decentrate. Infine, la ministra ha accennato ai 16mila posti in più (8.000 allo straordinario e 8.000 all’ordinario), che saranno aggiunti ai posti già approvati per il concorso. 

IL CONTESTO SFAVOREVOLE

Il contesto sfavorevole, però, potrebbe compromettere l’obiettivo: il concorso straordinario per 32 mila posti, se confermato in questi termini descritti dalla ministra dell’Istruzione, molto difficilmente potrà infatti svolgersi in tempi rapidi. Inoltre continua a contenere dei paletti sugli accessi che se non rimossi con gli emendamenti al decreto legge 22 sulla Scuola produrranno dei ricorsi serialiprobabilmente senza precedenti per quantità e tipologia.

IL PD VUOLE IL CONCORSO PER TITOLI

A rendersi conto della particolare situazione, a livello di posti da coprire, considerato che si sta andando verso le250 mila cattedre libere da assegnare, ma anche come tempi ridottissimi e rischi epidemiologici, sono oramai quasi tutti i partiti politici. Su come gestire il concorso straordinario sono sempre di oggi le parole di Andrea Marcucci, capogruppo Pd al Senato, che ha voluto così anche rispondere alle parole della senatrice Bianca Laura Granato (M5s), che si era detta certa dell’appoggio del Pd sulla procedura selettiva da svolgere in estate

“Continuo a pensare che il concorso sia la via maestra per accedere all’insegnamento. Eccetto durante una pandemia. È questa non piccola differenza che evidentemente sfugge alla Ministra Azzolina e alla deputata 5 stelle Granato”, ha affermato Marcucci.

“I 16mila posti in più sono una buona notizia, che non cambia la nostra volontà di modificare il percorso voluto dalla Ministra Azzolina. Non è tempo di grandi eventi né per lo sport e la musica, non può esserlo magicamente per la scuola – conclude il capogruppo PD – È tempo di avviare una procedura per titoli e servizio che consenta con certezza di assumere i docenti precari con 3 anni di esperienza entro l’inizio del nuovo anno scolastico”.

IL CONCORSO SALVA-TUTTO

In effetti, a sbrogliare l’intricata matassa potrebbe essere proprio l’attivazione di una procedura concorsuale per titoli, che tenga conto del posizionamento nelle graduatorie: certamente quelle previste dalla legge vigente, quindi le GaE e di merito, ma in subordine, laddove dovessero avanzare ulteriori posti vacanti, si dovrebbe attingere dalle graduatorie d’istituto. Da aggiornare e trasformare in provinciali. L’intenzione, espressa dalla stessa senatrice Bianca Laura Granato, è stata ribadita sempre oggi in audizione alla Camera dalla ministra dell’Istruzione: “Stiamo lavorando, insieme ai senatori, per realizzare subito le graduatorie provinciali per le supplenze, digitalizzando tutto”, ha detto Azzolina.

GLI EMENDAMENTI AL SENATO

La soluzione al problema del precariato rimane quella contenuta nei 30 emendamenti Anief al decreto legge n. 22 sulla Scuola che la VII commissione Cultura del Senato, anche sulla base delle osservazioni di altre tre commissioni di Palazzo Madama, ha cominciato ad esaminare tenendo conto delle indicazioni provenienti dalle altre commissioni. In quelle proposte di modifica vi sono le indicazioni per ripartire con la scuola in presenza senza correre rischi per la salute di discenti, docenti e personale, imponendo ad esempio non più di 15 alunni per classe, come per risolvere il problema cronico della supplentite: una procedura che si realizzerebbe sia attraverso la collocazione in organico di diritto di tutti posti oggi assegnati di fatto, a partire da sostegno, sia con l’inserimento in ruolo dei supplenti con almeno 24 mesi, i quali se non abilitati verrebbero comunque adeguatamente formati alla professione nell’anno di prova con verifica di idoneità precedente alla conferma del contratto a tempo indeterminato.

Marcello Pacifico: “Se le cose stanno così – dice Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – al compimento dell’opera, per salvare la scuola dal caos assicurato in corrispondenza dell’inizio del prossimo anno scolastico, mancano solo pochi tasselli: il primo è quello di permettere l’immissione in ruolo su graduatorie d’istituto. Non utilizzarle per le stabilizzazioni sarebbe un peccato capitale, perché lascerebbe tantissimi posti ai precari senza esperienza, da individuare tramite Mad, e renderebbe inutile anche quest’anno l’autorizzazione del contingente di assunzioni in ruolo da parte del ministero delle Finanze, come è accaduto nel 2018 e la scorsa estate, quando oltre la metà delle quasi 60 mila convocazioni andarono perse per mancanza di aspiranti”.

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Studenti, professori e bibliotecari leggono testi di autori i cui libri finirono bruciati nei roghi nazisti

massimo wertmuller

Una lettura online di brani e testi di autori i cui libri finirono bruciati durante le Bücherverbrennungen, i roghi di libri avvenuti la notte del 10 maggio 1933 a Berlino e nelle principali città della Germania per mano delle autorità della Germania nazista. La Biblioteca “Luigi de Gregori” del Ministero dell’Istruzione ha aderito alla seconda edizione nazionale di Libri Salvati lanciata dall’Associazione Italiana Biblioteche (A.I.B), con un video che raccoglie le testimonianze di studenti, professori, bibliotecari.

Il 10 maggio 1933 fu organizzato a Berlino, nel quartiere Mitte, il rogo più imponente, alla presenza del Ministro della Propaganda, Joseph Goebbels, utilizzando la lista stilata da un giovane bibliotecario, Wolfgang Hermann.

massimo wertmuller
Lettura di Massimo Wertmuller

Con generosità 16 tra studenti, professori, bibliotecari e rappresentanti delle Istituzioni hanno prestato la propria voce e la propria immagine per la lettura. Tra questi il prof. Umberto Gentiloni, Ordinario presso l’Università di Roma Sapienza, Antonio Lampis, direttore generale della Direzione dei Musei del Mibact, Nando Tagliacozzo e Lea Polgar, tra gli ultimi testimoni viventi del periodo delle leggi antiebraiche in Italia, Sandro Bulgarelli, già direttore della Biblioteca del Senato, i registi Gianfranco Pannone e Massimo Martella e l’attore Massimo Wertmuller.  

(fonte: Miur)

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Rientro a scuola, la viceministra: “Incrementare il corpo docente”

foto verna ascani odg

Il Governo sta verificando la possibilità di incrementare l’organico del corpo docente, in vista del rientro a settembre con classi divise ma in presenza fino alla scuola media compresa: l’idea, prospettata alcuni giorni fa dall’Anief, è stata annunciata oggi dalla viceministra Anna Ascani, durante un’intervista a Skytg24. La rappresentante del Governo Conte, però, ha anche detto che si vorrebbero affidare parti di queste attività educative a enti del Terzo Settore e associazioni. E che alle superiori si continuerà la didattica a distanza.

aula scuola generica

L’INTERVENTO DELLA VICEMINISTRA

“Ci stiamo confrontando anche con il ministero dell’Economia per capire in che misura noi potremo contare su un ampliamento di organico”, ha oggi detto la viceministra Anna Ascani per poi anche specificare che “per noi conta avere un organico potenziato, perché naturalmente è quello che ci permette di organizzare più attività”.

Dalla rappresentante del Governo, però, è stata rilasciata pure una dichiarazione che merita degli approfondimenti: “Avremo sicuramente bisogno – ha detto Ascani – di professionalità specializzate per le nuove attività. Naturalmente i Comuni hanno anche delle relazioni importanti con enti del Terzo Settore e associazioni che possono farsi carico di un pezzetto di queste attività educative, però per noi conta avere un organico potenziato, perché naturalmente è quello che ci permette di organizzare più attività”.

Come desta qualche perplessità il destino che si sta programmando per gli studenti delle scuole superiori: “probabilmente in questo caso – ha annunciato Ascani – la didattica a distanza continuerà a essere una parte del loro curriculum. L’attività in presenza sarà di meno rispetto al passato e sarà integrata con la didattica a distanza, che soprattutto nelle scuole secondarie di secondo grado ha funzionato meglio”.

LA POSIZIONE DEL SINDACATO

Secondo Anief, qualsiasi tipo di rientro in classe non può prescindere dalla conferma dei contratti in essere e dall’ampliamento dell’organico del personale docente e Ata: il giovane sindacato ha calcolato che a settembre, poiché fino alla terza media compresa si dovranno prevedere gruppi-classe di non oltre 15 alunni o comunque sdoppiare le classi, come ha ammesso oggi la viceministra Anna Ascani, serviranno almeno 15 mila docenti aggiuntivi per ogni annualità. A questi si dovranno aggiungere 5 mila Ata, che si dovranno occupare soprattutto di una sorveglianza ed assistenza maggiorata per assolvere alle norme sanitarie e sui distanziamenti. Essendo 11 le annualità scolastiche da coprire, dall’infanzia alle medie, per quasi 6 milioni di alunni complessivi, il conteggio dell’organico potenziato arriva a quota 200 mila: 160 mila docenti e 40 mila Ata.

“A settembre bisognerà affidare gli alunni ai docenti – dice Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief -: certo, a quelle lezioni possono essere presenti esperti esterni, sempre con il lasciapassare degli organi collegiali della scuola, ma non pensiamo di affidare gruppi di alunni, peraltro in tenerissima età perché vanno dai 3 gli 11 anni, a persone che non siano insegnanti. Si tratterebbe di una grave lesione del diritto allo studio: proprio nei mesi del recupero delle conoscenze non acquisite, per via del coronavirus, si produrrebbe per tre giorni a settimana un servizio che non è scuola. E non diciamo subito di no”.

Proprio per garantire un rientro a settembre degli alunni senza perdere continuità didattica e ulteriore formazione, Anief si è fatta da tramite per presentare alla VII Commissione del Senato una serie di emendamenti al decreto legge n. 22 sulla Scuola che nei prossimi giorni saranno esaminati dai senatori in vista della conversione finale in legge.

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Esami di Stato 2020, pronte le ordinanze: ecco come saranno

sede Miur Trastevere Roma

Sono pronte le Ordinanze con le indicazioni per lo svolgimento degli Esami di Stato e la valutazione finale degli alunni. Lo rende noto il Miur, sottolineando che i provvedimenti “tengono conto di quanto previsto dal decreto scuola, approvato ad aprile, e dell’emergenza coronavirus”.

sede Miur Trastevere Roma
Sede Miur Trastevere Roma

Le Ordinanze, presentate alle Organizzazioni Sindacali, sono state inviate ieri al Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione per il necessario parere prima della loro pubblicazione.

“Si tratta – spiega il Miur in una nota stampa – di tre testi: uno per la valutazione di fine anno delle studentesse e degli studenti e per il recupero degli apprendimenti, uno per gli Esami del primo ciclo, uno per gli Esami del secondo ciclo”. Il Miur ha pubblicato sul suo portale web una sintesi dei provvedimenti, che riportiamo di seguito.

Valutazione finale e recupero degli apprendimenti
​​​​​​​La valutazione avverrà sulla base di quanto effettivamente svolto, gli alunni potranno essere ammessi alla classe successiva anche in presenza di voti inferiori a 6 decimi, in una o più discipline.

Ma non sarà ‘6 politico’. Le insufficienze compariranno, infatti, nel documento di valutazione. E per chi è ammesso alla classe successiva con votazioni inferiori a 6 decimi o, comunque, con livelli di apprendimento non consolidati sarà predisposto dai docenti un piano individualizzato per recuperare, nella prima parte di settembre, quanto non è stato appreso. Il piano sarà allegato al documento di valutazione finale. Resta ferma la possibilità di non ammettere all’anno successivo studentesse e studenti con un quadro carente fin dal primo periodo scolastico. L’Ordinanza tiene conto degli studenti con Bisogni Educativi Speciali (BES). L’attività didattica del prossimo anno scolastico sarà riprogettata per recuperare contenuti non svolti durante quest’anno.

Esami del primo ciclo
In linea con quanto previsto dal decreto scuola di aprile, studentesse e studenti saranno valutati attraverso lo scrutinio finale che terrà conto anche di un elaborato da consegnare entro il prossimo 30 maggio. L’argomento dell’elaborato sarà concordato con i docenti, valorizzando il percorso fatto da ciascuno studente. Sarà presentato oralmente, in modalità telematica, davanti al Consiglio di classe, prima dello scrutinio finale e sarà valutato sulla base dell’originalità, della coerenza con l’argomento assegnato, della chiarezza espositiva.


Esami del secondo ciclo
Gli Esami del secondo ciclo avranno inizio il 17 giugno alle ore 8.30. Previsto, per quest’anno, il solo colloquio orale. Il 96% dei ragazzi viene ammesso, in media, ogni anno, all’Esame finale: il prossimo giugno tutti avranno la possibilità di sostenere le prove, tenuto conto del periodo dell’emergenza. Ma i crediti di accesso e il voto finale si baseranno sul percorso realmente fatto dagli studenti. Per dare il giusto peso al percorso scolastico, il credito del triennio finale viene rivisto e aumentato: potrà valere fino a 60 punti, anziché 40, come prima dell’emergenza.
​​​​​​​Al colloquio orale si potranno conseguire fino a 40 punti. Il voto massimo finale possibile resta, infatti, 100/100. Si potrà ottenere la lode, come ogni anno. I crediti del triennio finale di studi saranno ricalibrati secondo le tabelle che saranno allegate all’Ordinanza ministeriale. L’anno in corso avrà un peso fino a 22 crediti.

La prova orale si svolgerà in presenza (a meno che le condizioni epidemiologiche non lo consentano e con specifiche deroghe per casi particolari) davanti a una commissione composta da 6 membri interni e un Presidente esterno, in modo che gli studenti possano essere valutati dai docenti che conoscono il loro percorso di studio.

Il documento, con quanto effettivamente svolto, sarà prodotto dai Consigli di classe entro il 30 maggio. A quel documento farà riferimento la commissione per la predisposizione dei materiali che saranno proposti ai candidati alla prova orale. Ciascun candidato discuterà, in apertura di colloquio, un elaborato concernente le discipline di indirizzo, trattando un argomento concordato che sarà assegnato dai docenti di quelle discipline a ogni studente entro il 1° giugno.
Prevista, poi, la discussione di un breve testo, già oggetto di studio nell’ambito dell’insegnamento di lingua e letteratura italiana durante il quinto anno. Si farà riferimento ai testi contenuti nel documento elaborato dal Consiglio di classe. Il candidato analizzerà, a seguire, un materiale assegnato dalla commissione sempre coerente con il percorso fatto. Saranno infine esposte le esperienze svolte nell’ambito dei Percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento e saranno accertate le conoscenze relative a “Cittadinanza e Costituzione” secondo quanto effettivamente svolto dalla classe.

dal sito del Miur