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Napoli, oltre un milione e mezzo di euro per la manutenzione straordinaria delle scuole

La Giunta comunale di Napoli su proposta dell’assessore Annamaria Palmieri ha approvato  il progetto di lavori di manutenzione straordinaria degli edifici scolastici di proprietà del Comune di Napoli per un totale di € 1.601.224,60 da realizzarsi tramite Accordo quadro.

Per mezzo dell’accordo saranno previsti e realizzati, pertanto, interventi di manutenzione a supporto delle 10 municipalità  e su richiesta delle stesse – a cui, come da Regolamento, sono affidate le strutture scolastiche – per far fronte alle esigenze manutentive del patrimonio edilizio scolastico della città. “L’Accordo quadro – spiega la Palmieri – affiancherà senza sovrapporsi le azioni di messa in sicurezza  anche sismica ed efficientamento programmate con le risorse di Patto per Napoli. Il Servizio Tecnico Scuole mette in campo un ulteriore strumento  flessibile per garantire con continuità  gli  interventi puntuali necessari alla tutela  del diritto allo studio sancito dalla Costituzione italiana”.

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“Napoli Ville Lumière”, il cinema nelle scuole al tempo della pandemia

La didattica a distanza non ferma l’esperienza di narrazione cinematografica del Liceo Umberto I di Napoli con il progetto “Napoli Ville Lumière”, ideato da Sabrina Innocenti, insegnante da tempo impegnata nella promozione della didattica del cinema a scuola e tra le scuole di Napoli, in collaborazione con Ecole Cinema.

In questo anno scolastico vissuto all’insegna dell’emergenza pandemica, ci si è soffermati in primis su alcuni elementi linguistici caratterizzanti il linguaggio audiovisivo a cura di Afolmet-Bauer. Intanto è ai nastri di partenza il secondo modulo coordinato da Alessandra Augelli, che intende educare al cinema e con il cinema e consentire la lettura del film come spazio e come strumento per esplorare le tematiche socio-culturali. Seguiranno poi la Masterclass con Pietro Mario De Tilla e il workshop per gli studenti a cura di Giuseppe Carrieri, regista che curerà poi la produzione del corto di fine anno.

Tale iniziativa si inserisce in continuità con quella del precedente anno scolastico con il progetto “Diario napoletano, appunti di viaggio dentro la storia di Napoli” premiato dal I Bando “Piano Nazionale Cinema per la Scuola” (Azione 3 – CinemaScuolaLAB).

Tra le azioni messe in campo dall’Istituto nelle precedenti annualità si segnalano inoltre il Cineforum letterario e la partecipazione (anche attraverso le giurie studentesche) alle rassegne “Nazra film festival” e “Cinema del Reale”. Si è inoltre costituita nell’istituto la Commissione Cinema, sono stati attivati corsi di formazione per i docenti e workshop per gli studenti ed è stato già realizzato un cortometraggio diretto da Giuseppe Carrieri e intitolato “In fieri”.

Grazie alla guida del Dirigente Scolastico Carlo Antonelli il Liceo tende a stabilizzare i risultati conseguiti in precedenza e a consolidare una comunità scolastica orientata al cinema, una scuola moderna che mantiene tuttavia la sua storia e il suo impianto classico, che ne fanno la sua specificità al livello locale e nazionale.

Partner del progetto “Napoli Ville Lumière” sono l’associazione culturale “Grand Tour en Italie” che promuove la cultura della narrazione per immagini, il Lycée Suger di Saint-Denis (Paris) e il centro di formazione AFOL Metrpolitana. Il progetto è sostenuto per il secondo anno dalla Film Commission Regione Campania e dall’’Institut Francais di Napoli diretto dal Console Laurent Burin des Roziers. La prestigiosa collaborazione con l’institut, che mette a disposizione anche i suoi spazi, ha l’obiettivo di costruire una sinergia culturale tra Parigi e Napoli attraverso il cinema come ponte.

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“Anticipare l’obbligo scolastico per limare il gap con l’Europa”

“Per garantire il diritto allo studio bisogna ripensare l’obbligo scolastico. È necessario avere più classi, più sedi, più plessi e più organici a partire dalla stabilizzazione dei 70mila colleghi chiamati dall’organico Covid”: a pronunciare queste parole è stato stamani Marcello Pacifico, presidente nazionale del sindacato Anief, nel corso del seminario sulla Legislazione scolastica organizzato per la provincia di Ragusa.

marcello pacifico anief
Marcello Pacifico, leader di Anief

I concetti inerenti all’importanza dell’istruzione per tutti gli studenti del Paese sono stati espressi ieri dal leader dell’Anief, nel corso dell’intervento al Senato al manifesto dell’autonomia didattica presentato dagli ex ministri Luigi Berlinguer e Valeria Fedeli. Pacifico ha affermato che “è arrivato il momento di avviare una riflessione: anticipare l’obbligo scolastico. Cominciamo dunque ad aggredire questa nostra difficoltà rispetto all’Europa. Abbiamo 10 punti di percentuale di deficit nel percorso 0-6 per i nostri bambini. È lì che prendono corpo le prime disuguaglianze”.

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La Fondazione Feltrinelli promuove 3 masterclass sull’educazione alla cittadinanza scientifica

Da marzo a maggio 2021, la Fondazione Giangiacomo Feltrinelli promuove “StoryScience. Le vite e le avventure che accompagnano le ricerche scientifiche“, un’offerta sull’educazione alla cittadinanza scientifica per le classi delle scuole secondarie. L’utente può scegliere se partecipare solo alle masterclass o anche al percorso di ricerca-azione insieme a ricercatori e scienziati.

“In questo momento di ritorno alla didattica a distanza e di chiusura delle aule, Fondazione Giangiacomo Feltrinelli nell’ambito della propria Scuola di Cittadinanza Europea ritiene importante continuare a proporre alle ragazze e ai ragazzi occasioni di relazione e confronto diretto con esperti e professionisti su argomenti al tempo stesso stimolanti e di attualità, anche in un’ottica di orientamento formativo futuro”, spiega la fondazione in una nota stampa.

“Che gli esiti della ricerca scientifica e dell’innovazione tecnologica siano fra i più rilevanti fattori di miglioramento della qualità di vita delle persone, è un fatto ormai appurato. La scienza dovrebbe essere parte della nostra cultura condivisa, non rimanendo a vantaggio di pochi ma a servizio della collettività: questa una delle sfide principali di cui parleremo con i protagonisti degli incontri. Le attività scientifiche sono fatte di laboratori, strumenti, formule e tecnologie, ma dietro tutto questo ci sono gli scienziati, donne e uomini che hanno deciso di dedicare la loro vita a qualcosa di speciale: la ricerca“.

Chi sono le persone che si occupano di ricerca? Cosa li spinge a dedicare la propria vita alla scienza? Quali sono le avventure e gli ostacoli dell’essere ricercatore? Come nasce una scoperta scientifica? Chiunque può ambire a diventare uno scienziato? E se sì… qual è la formula?

Per rispondere a queste domande Fondazione Giangiacomo Feltrinelli, in collaborazione con Human Technopole e Arexpo, propone tre digital masterclass con scienziate e scienziati che hanno dato un contributo importante alla ricerca (biologia, genomica, patologia, farmaceutica, medicina…) e un percorso di ricerca-azione.

Tra gli ospiti Alessandra Stella, primo ricercatore del Consiglio Nazionale delle Ricerche e Mario Rasetti, fisico, esperto di data science

Le masterclass (online su Zoom) si svolgono tra marzo e aprile e possono essere seguite a distanza dagli studenti e dai loro insegnanti. È possibile partecipare a uno o più incontri. L’iscrizione è a carico dei docenti: sarà necessario indicare la numerosità della classe e lasciare un recapito telefonico per essere eventualmente ricontattati.

I docenti interessati a iscrivere le proprie classi al percorso partecipato possono contattare la Fondazione Giangiacomo Feltrinelli all’indirizzo formazione@fondazionefeltrinelli.it. Ulteriori informazioni a questo link.

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8 marzo, la condizione della donna nella scuola: Anief riassume quanto ancora c’è da fare per ridurre il gap di genere

Sono numeri impressionanti quelli che riguardano le donne che insegnano nella scuola italiana: 735 mila, a fronte di 908 mila docenti italiani complessivi. Più di 170 mila non sono di ruolo, Poi ci sono altre 150 mila donne impiegate, assistenti tecnici, collaboratrici scolastiche e Dsga, tra le quali figurano almeno altre 40 mila supplenti “rosa”. Donne quasi sempre ipertitolate, con esperienza e competenze da vendere, ma che continuano a non avere tutele, né prospettive professionali e di carriera, tanto che pur di entrare di ruolo accettano di spostarsi a centinaia di chilometri e di rimanervi per almeno cinque anni pur in presenza di cattedre libere vicino casa.

Si celebra oggi la Giornata internazionale della donna, nata per ricordare le conquiste sociali, economiche, culturali e politiche del sesso femminile, oltre che evidenziare quelle aree in cui è ancora necessaria un’azione per realizzare l’uguaglianza e abbattere le forme di violenza che ancora costringono la donna a non poter realizzare il proprio futuro e propri sogni. Ma la violenza non è solo quella fisica.

LA VIOLENZA PSICOLOGICA

Come scrive Orizzonte Scuola, “nella Dichiarazione sull’eliminazione della violenza contro le donne adottata da parte dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite con la risoluzione n. 48/104 del 20 dicembre 1993, si intende per “violenza contro le donne” ogni atto di violenza rivolto contro il sesso femminile, che arrechi o sia suscettibile di arrecare pregiudizio o sofferenze fisiche, sessuali o psicologiche alle donne, nonché la minaccia di eseguire tali atti, la costrizione o la privazione arbitraria di libertà, tanto nella vita pubblica quanto nella vita privata”. 

insegnanti teamworking intesa

LA LONTANANZA DAGLI AFFETTI

Anief ritiene che la limitazione della libertà delle donne che operano nella scuola sia una delle battaglie più importanti da vincere. Vi sono decine di migliaia di donne costrette a lavorare a centinaia di chilometri da casa, spesso per colpa di algoritmi errati e norme sul reclutamento troppo rigide, che hanno toccato l’apice dell’assurdo nel recente vincolo di permanenza nella sede di destinazione, derivante dalla Legge 159/2019, attraverso la quale si obbliga chi è stato immesso in ruolo dal 2020/21 a rimanere ben cinque anni nella sede di titolarità senza diritto a trasferirsi e nemmeno a presentare domanda di passaggio di ruolo o assegnazione provvisoria. Una norma iniqua contro la quale Anief sta lottando con tutte le sue forze, prima con un emendamento all’ultima Legge di Bilancio, poi con una richiesta specifica al decreto Milleproroghe ed infine con un ricorso specifico contro l’imminente bando di mobilità 2021/22.

“UNA NORMA INGIUSTA”

“Stiamo parlando di una norma davvero ingiusta – dice Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – con tante donne che non stanno vedendo crescere i loro figli non perché costrette da situazioni oggettive, ma perché ferme anche a mille chilometri da casa per barriere e vincoli artificiosi, che non hanno motivo di esistere visto che comunque i posti liberi per accoglierle in sedi più vicine ci sono, tanto è vero che vengono poi assegnate ai supplenti, spesso pure ad anno scolastico abbondantemente iniziato”.

L’ASSUNZIONE CHE NON ARRIVA

Ma il percorso di una donna che vuole lavorare nella scuola è in salita sin dall’inizio. Da quando decide di fare le supplenze o di partecipare ad un concorso. Si è arrivati al punto che vengono immesse in ruolo e poi, come accaduto a migliaia di maestre con diploma magistrale, rimesse a fare le supplenti, pure escludendole dalle graduatorie provinciali. Invece di assumerle dopo 36 mesi di supplenze, come l’Unione europea chiede da 22 anni, così come ribadito dal Comitato dei diritti sociali europei, che ha di recente accolto il ricorso Anief n. 146/2017 sull’illegittimità della reiterazione dei contratti a termine, lo Stato continua e tenerle sotto scacco continuando a tenere chiuse le Gae e a non fare concorsi riservati per titoli e servizi.

LE VITTIME DI ABUSI LASCIATE SOLE

Spesso per essere assunte in ruolo devono aspettare decenni, con stipendi illegittimamente fermi. E quando entrano in ruolo devono subire anche l’onta della ricostruzione di carriera che non tiene conto di tutti gli anni di precariato. I numeri confermano tutto: le insegnanti donne con meno di 30 anni non superano le 0,5%, mentre in Spagna arrivano quasi al 7%. E il numero di violenze sul lavoro nei loro confronti continua ad essere presente e sottostimato: a questo proposito, Anief continua a chiedere l’approvazione di una norma che agevoli i trasferimenti delle vittime di abusi all’interno della stessa pubblica amministrazione.

LA PENSIONE LONTANA

Tra le iniquità che colpiscono il genere femminile vi è anche l’obbligo a rimanere in servizio fino ormai quasi a 70 anni, sebbene sia stato scientificamente dimostrato che nella scuola il burnout colpisca il personale in percentuali decisamente alte. E non possono bastare di certo gli anticipi limitati, con l’Ape Social, alle educatrici e maestre di nidi e scuole dell’Infanzia, oppure le decurtazioni-ricatto contenute nell’Opzione donna che arrivano a tagliare l’assegno di quiescenza anche di 600 euro al mese. Come non è una bella notizia la fine di Quota 100, che seppure in cambio di una riduzione della pensione ha comunque garantito negli ultimi tre anni un’opportunità di anticipo.

“MANCA UNA POLITICA DI AMPIO RAGGIO”

“La verità – dice Marcello Pacifico, presidente Anief – è che manca una politica di ampio raggio che permetta alle donne di accedere al ruolo con stipendi degni di questo nome e a lavorare con serenità. In moltissimi territori non è istituito il tempo pieno nella scuola primaria. E anche negli altri cicli scolastici il monte orario settimanale continua a essere ridotto dalle norme derivanti dal dimensionamento dell’ultimo Governo Berlusconi. Per non parlare dell’assenza totale di sgravi fiscale e incentivi di carattere strutturale a sostegno del loro ingresso nel mercato lavorativo”.

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8 marzo: premiazione delle scuole vincitrici di “Con rispetto. Educando”

Lunedì 8 marzo, al Palazzo del Quirinale si terranno le celebrazioni ufficiali della Giornata Internazionale della Donna. Il Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi premierà le scuole vincitrici del concorso nazionale “Con rispetto. Educando” alla presenza del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.

Il concorso, giunto alla sua quattordicesima edizione e promosso annualmente dal Ministero dell’Istruzione, sotto l’Alto Patronato della Presidenza della Repubblica, è rivolto a tutte le scuole, con l’obiettivo di promuovere l’approfondimento e la riflessione sull’educazione al rispetto nelle relazioni private, nei luoghi di lavoro e in tutti gli spazi di vita, a ventisei anni dalla Conferenza mondiale sulle donne di Pechino.

Il ministro dell'Istruzione Patrizio Bianchi - Di Francesco Pierantoni - https://www.flickr.com/photos/tukulti/41394498792/, CC BY 2.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=99833511
Il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi Di Francesco Pierantoni – https://www.flickr.com/photos/tukulti/41394498792/, CC BY 2.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=99833511

Le scuole premiate saranno in collegamento e, durante l’evento, sarà proiettato un video con le opere vincitrici e con alcuni pensieri sui lavori svolti dalle studentesse e dagli studenti.

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Covid, la linea Bianchi: tracciamento e tamponi negli istituti scolastici

Nelle scuole “servono attività di tracciamento e tamponi, sono necessarie unità mobili a livello territoriale che possano monitorare la situazione al meglio”: il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi lo ha detto oggi durante un intervista pubblicata su La Stampa, nella quale affronta i principali temi che riguardano la scuola. In particolare, il Ministro si sofferma sull’emergenza Covid e sulla didattica a distanza. Bianchi ha anche detto che subito dopo il suo arrivo al dicastero di viale Trastevere ha espresso il desiderio che “tutto il personale della scuola” venga “protetto e vaccinato. Il vaccino è fondamentale e la mia richiesta è che si acceleri il più possibile.

Anche il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi chiede di rendere operativi i monitoraggi, con tracciamento e tamponi, all’interno delle scuole. Intervista del Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi su La Stampa in cui affronta i principali temi che riguardano la scuola: in particolare modo il Ministro si sofferma sull’emergenza covid e sulla didattica a distanza.

bambino mascherina scuola coronavirus covid

Ci siamo trovati di fronte – ha detto Bianchi – a un rapidissimo cambiamento della situazione epidemiologica, spiega il Ministro. La variante inglese ha modificato radicalmente il quadro precedente: colpisce anche i ragazzi e non solo quelli tra i 10 e i 19 anni, ma anche più piccoli. Abbiamo chiesto un parametro chiaro. Il Cts ce lo ha dato: 250 casi ogni 100 mila abitanti. Abbiamo fatto delle scelte. La scuola sarà a distanza in situazioni eccezionali e comunque nelle aree in cui servono forti restrizioni legate all’andamento dell’epidemia. Dobbiamo tutelare la salute pubblica, in particolare quella dei nostri bambini, e preservare la piena funzionalità del sistema sanitario”.

Per quanto riguarda la didattica a distanza: “stiamo lavorando al suo miglioramento, con un gruppo composto da persone sia interne al ministero che provenienti dai territori, dirigenti scolastici, docenti, maestri di strada”.

In un intervento di Bianchi su Radio Anch’io su Radio 1, si è parlato anche di aiuti alle famiglie: “abbiamo posto il tema col ministro della famiglia Bonetti. Siamo in emergenza, bisogna far passare l’ondata di piena senza lasciare sole le famiglie. Io spero subito, quanto meno il prima possibile arriveranno gli aiuti alle famiglie”. Inoltre, “a scuola si sono prese e si stanno prendendo tutte le misure per la sicurezza, ma la scuola mette in movimento una città, una comunità e questo coinvolge il sistema dei trasporti, l’intero sistema urbano. Questo Dpcm insiste molto su questo, in zona rossa c’è pericolo per tutti, con le varianti anche per i bambini. E nelle zone arancioni le regole sono molto stringenti, non sono regole discrezionali”.

La posizione di Anief

Anief prende atto della decisione del Governo di giungere alla chiusura dell’attività didattica in presenza in alcuni territori. In tali zone, comunque, rispetto al lockdown del 2020 la didattica a distanza è regolata da un contratto integrativo che ne stabilisce le modalità e garantisce anche al personale il diritto alla disconnessione. Il sindacato auspica vivamente che le vaccinazioni di docenti, personale Ata, dirigenti scolastici e Dsga vengano effettuate nel più breve tempo possibile e senza preclusione alcuna, quindi prescindendo dalla sede di servizio e dal luogo di residenza, come pure dal ruolo professionale. Allo stesso tempo, negli istituti dove si svolge l’attività in classe, va introdotta una mappatura generale dei possibili contagi, con tamponi rapidi continuativi per tutti gli studenti e operatori scolastici.

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Osanna inaugura l’anno accademico della Scuola di Specializzazione in Beni Architettonici e del Paesaggio della Federico II

Sarà la lectio sui restauri a Pompei di Massimo Osanna, ordinario di archeologia dell’Università degli Studi di Napoli Federico II e Direttore generale dei Musei di Stato, a inaugurare il nuovo anno accademico della Scuola di Specializzazione in Beni Architettonici e del Paesaggio dell’Ateneo federiciano.

L’evento è in programma oggi 3 marzo 2021, alle 10, presso il Coro della chiesa trecentesca di Donnaregina, in vico Donnaregina, 26.

Il programma prevede, inoltre, un momento di confronto e dibattuto che seguirà la lectio del direttore Osanna.

La Scuola di Specializzazione in Beni architettonici e del Paesaggio (ex Restauro architettonico) dell’Ateneo Federico II è stata istituita ormai da mezzo secolo e ha licenziato, si può ormai dire, migliaia di allievi che svolgono una attività sempre attenta e qualificata, spesso per monumenti di grande rilevanza. Il possesso di questo titolo è ritenuto dirimente per la partecipazione ai concorsi banditi dal Ministero per i Beni Culturali per l’assunzione dei suoi funzionari.

L’iniziativa sarà trasmesso in diretta sui canali Facebook e Youtube della Scuola.

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Covid e scuola, Annamaria Palmieri a Radio CRC: “La politica deve fornire i dati e decidere se la scuola sia o meno priorità”

“In Campania siamo sempre più duri rispetto alle altre Regioni. Chiudere le scuole è un modo facile perché diminuiscono le segnalazioni ma anche i tracciamenti perché in DAD i ragazzi possono andare ovunque”. Lo ha detto l’assessora comunale alla Scuola Annamaria Palmieri intervenendo nella trasmissione Barba&Capelli condotta da Corrado Gabriele su Radio Crc Targato Italia e in onda dal lunedì al venerdì dalle 7 alle 9.

L’assessora è molto critica e aggiunge: “Queste decisioni vanno prese in base ai dati e trovo che c’è un aumento in tutte le fasce di età ma chiudiamo le scuole: verosimile la variante inglese, probabile quella brasiliana ma così non è scienza. La precauzione deve farci vedere anche gli altri danni: depressione, regressione, danni su fasce povere. E vorrei sapere quali ristori per i bambini e i ragazzi”.

L’assessore all’istruzione del Comune di Napoli Annamaria Palmieri

Poi Palmieri confronta la situazione campana con altre Regioni: “Sabato scorso durante un seminario la dottoressa Iannuzzo (Asl veneta) spiegava i tracciamenti nelle scuole: servono a riportare una situazione di equilibrio. Mi ha colpito perché in quella Regione danno per scontato l’apertura delle scuole. Qui parlando con alcuni presidi mi hanno detto che nonostante ci siano stati 5 o 10 casi poi non ci sono stati altri contagi e quindi questo vuol dire che l’organizzazione funziona”. E conclude: “Il problema è fuori e abbiamo fatto linee di trasporto aggiuntive. Le scuole sono sicure come gli ospedali oggi, poi se dobbiamo parlare di organizzazione bisogna chiarire come politica se Dad o presenza siano la stessa cosa. In questi 15 giorni bisogna studiare ciò che è accaduto e capire che il contagio dentro la scuola è rarissimo”.

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Covid, chiusura scuole? “Serve un piano C”

“A distanza di un anno” dal lockdown, “l’apertura delle scuole rimane di fatto ingestibile, nonostante i protocolli di sicurezza che abbiamo siglato. A questo punto, bisogna immediatamente intervenire con un piano ‘C’ per salvare il prossimo anno scolastico”. A dirlo è stato Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, intervenuto a Italia Stampa per commentare l’apertura del Comitato Tecnico Scientifico alla possibile chiusura delle scuole di ogni ordine e grado nelle zone rosse e nei luoghi dove vi sono soglie alte di contagio, a prescindere dai colori delle regioni, su cui starebbe lavorando pure il Governo con l’inserimento della possibilità nel nuovo Dpcm in via di pubblicazione.

marcello pacifico anief
Marcello Pacifico, leader di Anief

Il professore Marcello Pacifico ha detto che “se si vuole riaprire le scuole in presenza, mentre si stanno diffondendo i vaccini” tra la popolazione e il personale scolastico, operazione “che è appena iniziata, significa rischiare di riaprire con gli stessi problemi. Quindi, per evitare che ciò avvenga occorre rispettare il distanziamento sociale dentro le aule, ma soprattutto fuori le classi. Una cosa deve essere chiara – ha aggiunto il sindacalista autonomo -: se le scuole chiudono, non è possibile lasciare poi i ragazzi nelle strade. Ma è anche vero che se le scuole aprono agli alunni allora non è giusto pensare che il distanziamento sociale fuori le aule possa saltare”.

In conclusione, secondo il leader dell’Anief, “se questi atteggiamenti non verranno corretti, e se non verranno attuate delle disposizione per aumentare le classi, i plessi e il personale scolastico, portando anche alla stabilizzazione di migliaia di precari che oggi stanno cercando di portare avanti la didattica in tutti i modi, anche a distanza con mezzi propri, alla pari dei sacrifici chiesti e attuati da molti cittadini, allora” avremo fallito. Ecco perché, ha concluso Pacifico, “oggi è molto importante dare un segnale d’inversione di tendenza”.